Opere e recensioni di Stefano Guglielmin | LA DISTANZA IMMEDICATA | |
Opere e recensioni di Stefano Guglielmin : LA DISTANZA IMMEDICATA |
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autore STEFANO GUGLIELMIN © Copyright 2006 by Le Voci della Luna Poesia I Edizione Settembre 2006 Collana:Le Voci della Luna Circolo Culturale C.P.107 40037 Sasso Marconi (BO) Immagine di copertina: Input/Milano www.levocidellaluna.it. Prefazione di Giovanna Frene , Traduzione di Gray Sutherland presentazione di retrocopertina " sono stata attraversata nel corpo dalle parole di Stefano, dal suo ritmo spezzato che sembra un fiato che non prende il volo , dall´archetipo anche personale del fiume, della madre ,del salto, di lei ritta in piedi sul mondo che precipita e dalla massa di materia nera e sentimentale che stanno in un impasto vibrante, caldo come un nucleo,un canto" Maria Grazia Calandrone "Le sue poesie portano profonda la sua impronta" Ida Travi "Di questo suo lavoro mi colpisce l´opzione della fisicità, l´assoluta priorità della materia e della natura, e il recupero di ciò che lo sguardo della coscienza rifiuta." Cesare Viviani "Era difficile trovare una via d´uscita dal "beato confine" e mi pare che Stefano ci sia riuscito. Ci sono,(differentemente dall´altro suo libro) molti echi della Tradizione del Novecento, come un ripensamento critico della stessa a partire dall´ esperienza o dalla sensibilità personale ,cioè il tentativo di trasformare il fantasma del desiderio in figura." Tiziano Salari NB: i versi della lirica Stige sono rigidamente incolonnati dall´autore nel testo originario;nella pubblicazione nel sito, abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile alla stesura originale, pur tuttavia alcuni spazi non risultano conformi al testo. Ce ne scusiamo con l´autore , consigliando i lettori di procurarsi "LA DISTANZA IMMEDICATA" per una lettura/visione corretta della poesia. |
introduction poetry was the enormous void, the tightwoven net of diplodocus egg haif water, the swarming from the depths that later slithered upward up to the mouse and the crust of man on dry land with his coat, his tongue¬hand the breath coming in gasps burying the dead, soon to worship the lightning the mother, the area of the pentagon the agony |
introduzione poesia era l´enorme vuoto, la fitta rete d´uova del diplodoco a mezz´ acqua quel brulichio dal fondo che saliva, dopo, strisciando fino al topo e alla crosta d´uomo in terraferma col suo pelo, la lingua¬mano il fare grosso del respiro seppellendo i morti, adorando in poco tempo il lampo, la madre, l´area del pentagono l´agonia. |
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Stige 1
feeds itself on this sudden rain that licks the dyke head on and eats the book right down to the marrow
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Stige 1
s´alimenta di questa piova brusca che slingua l´argine di petto e smangia fino al midollo il libro
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the immedicate rift
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la distanza immedicata
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